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Tra i maggiori protagonisti del vetro finlandese, Tapio Wirkkala (1915-1985) giunse a Murano nel 1965 chiamato a collaborare con la vetreria Venini dal suo giovane direttore, l’architetto Ludovico de Santillana, che al design nordico guardava con un certo interesse anche in un’ottica di rilancio della produzione a livello internazionale, in linea con l’operare del suocero Paolo Venini, a cui era succeduto.Quando Wirkkala ha disegnato i suoi primi oggetti per Venini, a metà degli anni ‘60, era già una figura di fama mondiale, con progetti di spicco nei vari settori del design.Particolarmente interessato al vetro veneziano e alle sue tecniche di lavorazione, che permettevano possibilità espressive del tutto diverse rispetto a quelle del cristallo nordico, Wirkkala affrontò l’esperienza muranese con entusiasmo, potendo contare anche sulla grande abilità delle maestranze con cui riuscì a stabilire una straordinaria intesa. Questo lavoro intende documentare l’intera opera vetraria di Tapio Wirkkala alla Venini, frutto della contaminazione tra realtà apparentemente antitetiche, un’opera che innestandosi nella tradizione dell’azienda è stata in grado di attualizzarne la produzione con ampie ricadute anche sulla contemporanea vetraria muranese.
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