Questo scritto ha lo scopo di individuare alcuni significati che il tempo, come passato, presente e futuro, assume in quanto materiale strutturale del progetto di architettura, come lo spazio, il luogo e l’uso. Il tempo, lo sappiamo, è qualcosa di invisibile e solo il suo trascorrere e ritrascorrere nella memoria o tentarne un futuro, lascia un segno sugli uomini e sulle cose. Vi è chi combatte contro il proprio tempo ed il suo smarrimento immaginando un presente contro cui comunque combattere, anche se è immaginabile solo un suo frammento a testimonianza di verità futura possibile, anche se rimane lo scorrere del tempo e la sua opacità nel formulare giudizi capaci di proporre alternative, come testimonianza di alcune possibili direzioni altre. L’interpretazione nel tempo del presente, con varie velocità e sovrapposizioni nelle diverse culture e nei differenti sistemi di apprendimento e nella memoria personale, sono elementi strutturali che consentono l’operazione progettuale del soggetto, ed in particolare di quello dell’architettura di fronte allo “scorrere del tempo” ed alle sue ineliminabili relazioni tra passato, presente e l’interpretazione di un frammento di futuro possibile e necessario. Ma la verità che ci riguarda è comunque infinita, viene da lontane sovrapposizioni proprio perché c’è una verità del presente e insieme un’altra sua verità di cui, proprio l’architettura migliore, propone la testimonianza.