A partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, Milano è interessata da uno sviluppo economico che la porta in poco tempo a diventare la prima città italiana, sottraendo a Napoli il primato demografico, a Genova quello finanziario, a Roma quello etico-politico ergendosi a capitale morale del Regno. Motore di questa trasformazione è la presenza di una borghesia imprenditoriale versatile, capace di innescare un processo di modernizzazione non solo economico e tecnologico, ma anche sociale che si riflette in un sostanziale miglioramento delle condizioni di vita della popolazione cittadina. Il volume analizza quasi un secolo di storia della Milano borghese, dal 1880 al 1968 mettendo in luce le personalità borghesi e il loro modo di intendere il privato e la socialità, l’impresa in quanto istituzione economica e culturale, ma anche in quanto centro di determinazione degli assetti urbanistici, la formazione del consenso, l’associazionismo borghese, il rapporto con le istituzioni cittadine (Comune, Provincia, Camera di Commercio) e il rapporto con l’arte attraverso il filtro dell’autorappresentazione.